mercoledì 20 gennaio 2016

L' Ambasciatore USA Phillips in Solfatara nell' ambito della cooperazione scientifica Italia-USA



 I repentini cambiamenti climatici e il susseguirsi, nell' arco degli ultimi anni, di eventi di natura geologica che portano sempre più spesso vere e proprie modificazioni di intere aree geografiche e comportano rischi per le popolazioni, inducono i governi delle Nazioni a cercare strade comuni da intraprendere nei settori della ricerca scientifica e della prevenzione.
E' proprio con questo spirito che circa trent'anni or sono, nel 1988, è nato l' "Accordo bilaterale di cooperazione scientifica Italia - USA".
Identificati diversi progetti di ricerca nel campo dei cambiamenti climatici nelle aree delle simulazioni globali e regionali, degli studi di processo atmosferici, del ciclo del carbonio e delle tecnologie energetiche. I progetti di ricerca vengono messi in atto con il preciso scopo di migliorare la nostra capacità di capire, sorvegliare e prevedere le variazioni climatiche e i loro impatti. Inoltre, le attività di ricerca contribuiscono allo sviluppo di tecnologie avanzate a basso impatto per limitare le emissioni dei gas serra.
Nell' ambito di questo accordo, che coinvolge, tra gli Enti interessati, l' Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia e il Consiglio Nazionale delle Ricerche, vengono organizzati periodicamente degli incontri tra le rappresentanze dei due Paesi.
Sabato 9 Gennaio 2016, il Vulcano Solfatara ha ospitato la delegazione americana guidata dall'Ambasciatore degli Stati Uniti d'America John Phillips che aveva precedentemente visitato la sede operativa di ricerca e monitoraggio dell’Osservatorio Vesuviano dove il direttore, Giuseppe De Natale, aveva ampiamente illustrato la situazione del vulcanesimo campano.
L'incontro, svoltosi in un clima di grande cordialità, ha consentito ai rappresentanti del Governo degli Stati Uniti d'America di esplorare il cratere del Vulcano, soffermandosi alla Bocca Grande.
L'Ambasciatore Phillips, appassionato di geologia, è restato affascinato dalla bellezza del luogo e dai potenti getti di vapore della principale fumarola della Solfatara.

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